Per superare la dimensione virtuale

Per superare la dimensione virtuale

Articolo comparso su “l’Astronomia” N°194 Gennaio 1999 Marco FRASCATI (CAB), Massimiliano MANNUCCI (AAF) Roberto MARCOLLA (CAB), Michele MORONI (GAP)

Per gli esperti di comunicazioni telematiche, IRC è un acronimo che identifica un protocollo di comunicazione testuale diffuso in ambiente Internet. Per moltissime persone rappresenta un mezzo piacevole per scambiarsi informazioni utili in tempo reale e per conoscere nuovi amici. Tra gli utenti di IRC ci sono anche numerosi astrofili di tutta Italia che spesso, nelle notti nuvolose, animano accese discussioni sui più disparati argomenti. Proprio alcuni appassionati di astronomia hanno creato un canale appositamente dedicato sul quale incontrarsi e che naturalmente non poteva avere altro nome che “Astronomia”. L’idea di utilizzare questo metodo di comunicazione venne ad alcuni di noi un paio di anni fa, durante le frequentazioni di un altro mezzo di comunicazione disponibile su Internet, cioè i News Groups. I News Groups consistono in enormi caselle postali tematiche ad accesso libero all’interno delle quali è possibile “imbucare” messaggi liberamente leggibili da tutti gli utenti. E’ appunto all’interno del News Group “it.scienza.astronomia” che alcuni tra i più assidui frequentatori proposero l’apertura di un canale dedicato all’astronomia anche nel mondo IRC. Il protocollo IRC è diffuso all’interno di diversi anelli di server fra loro connessi e sparsi sull’intero globo. Ogni anello ha un nome che lo contraddistingue ed è più o meno ramificato. Se il più diffuso negli USA è il circuito DALNET, il più frequentato dagli europei è sicuramente IRCNET, al quale appartengono anche alcuni server italiani. Il canale dedicato all’astronomia e all’astrofilia ha visto la sua nascita proprio all’interno dell’area IRCNET, e ha raccolto subito il favore degli utenti, tanto che le discussioni erano già parecchio animate dopo solo poche settimane di rodaggio e attualmente è diventato un validissimo strumento per lo scambio di opinioni. Gli argomenti sono i più disparati, anche se le discussioni si accendono in particolare quando si parla di telescopi, e quando ci si scambia reciprocamente le esperienze pratiche che ognuno di noi ha accumulato nel tempo. Molti astrofili “in erba” frequentano il canale e, sfruttando le conoscenze dei più esperti, si informano per meglio ponderare la loro scelta riguardo all’eventuale acquisto di un strumento astronomico. Da qualche mese abbiamo fissato al lunedì sera l’appuntamento ufficiale e spesso, in questa occasione, viene scelto un tema base da approfondire, anche se poi il più delle volte si divaga e si arriva a tutt’altri discorsi. Il confronto è utile alla crescita di ogni astrofilo: cos’altro più dell’esperienza dei “vecchi” può servire ai nuovi arrivati per ampliare le proprie conoscenze? Per accedere al canale, è necessario munirsi di un “client IRC”, un software sviluppato appositamente per il collegamento. Il più famoso è senz’altro Mirc, un programma shareware liberamente scaricabile dal sito web http://www.mirc.co.uk. L’installazione e la configurazione è quasi elementare; al momento dell’installazione infatti sarà il software stesso a interrogare l’utente al fine di completare la propria configurazione ed è proprio a questo punto che sarà opportuno indicargli il nome di un server IRCNET: fra cui più noti italiani sono irc.tin.it, irc.flashnet.it o irc.ccii.unipi.it. L’ultimo passo sarà indicare il nome del canale (channel) che si desidera digitando il comando “join #astronomia”, e immediatamente si sarà in collegamento con quanti al momento stanno occupando il canale. Per ulteriori istruzioni all’uso del protocollo IRC e di Mirc in particolare, si può fare riferimento al sito web www.nonsolokick.com oppure al sito del Centro Astrofili Bolzano (www.parsec.it/cab) nel quale c’è una pagina dedicata al canale IRC #Astronomia. Finalmente quest’anno, dopo numerosissimi incontri “virtuali”, i più assidui partecipanti alle discussioni hanno deciso di incontrarsi anche di persona organizzando un campo astronomico; il raduno è avvenuto nell’ultima settimana di luglio a Campo Felice, una brulla piana situata a 1654 metri all’interno degli Appennini Aquilani e favorita da un cielo scurissimo. Tutti i partecipanti erano ospiti dell’albergo Alantino, situato proprio al centro di questa splendida valle. Già la prima sera il cielo si presentava talmente limpido che, nonostante la fatica di un viaggio per alcuni molto lungo, fu deciso di posizionare subito gli strumenti per una prima prova generale. Ancora immersi nella luce del crepuscolo si cominciava a vedere la striscia della Via Lattea, i chiaroscuri nel Sagittario, l’ampia divisione nel Cigno, e tutto questo mentre lo Scorpione dominava il meridiano mostrandosi nella sua interezza. Grazie al clima secco, questo spettacolo si è riproposto per sei notti su sette. In un’ampia radura adiacente all’albergo è stata posizionata la strumentazione; il C11 sulla poderosa montatura Losmandy pilotata dal sistema di puntamento automatico Palomar AD2000, un Vixen R150S Newton f/5 con il quale sono state effettuate la maggior parte delle riprese, due camere CCD Starlight Xpress SXL8 e SXF (purtroppo, per problemi tecnici, ci è stato impossibile utilizzare la SXL8). Disponibili anche, per chi non avesse voluto cimentarsi in osservazioni troppo impegnative, un rifrattore 90/910 mm Konus e un Meade LXD500 114/900 mm, strumenti dalle scarse pretese, ma pratici per osservare e per far osservare i più begli oggetti del cielo agli altri ospiti dell’albergo che ogni tanto si univano a noi nella prima parte della serata. Dopo una cena, generalmente lauta e succulenta, avevano inizio i preparativi: vestirsi adeguatamente per affrontare i rigori della lunga notte all’aperto, alcuni minuti per acclimatare la strumentazione, un veloce controllo dell’allineamento polare e finalmente via ai lavori. Hanno impressionato con la loro debole luce il sensore del CCD alcuni dei più famosi oggetti della Via Lattea estiva. Uno sguardo lo meritavano anche Giove e Saturno, visibili nella seconda parte della notte, M31 e le Pleiadi che occhieggiavano sopra l’orizzonte; giungeva così per tutti i partecipanti il momento del meritato riposo. Negli ultimi giorni del campo, il maggior catalizzatore del nostro interesse, almeno nella prima parte della notte, è stata la Luna. Infatti, giunti al settimo giorno di Luna crescente, grazie all’ausilio del C11 e della camera CCD, abbiamo ripreso l’intero terminatore con diversi frame allo scopo di effettuarne un mosaico. Inattesa e interessante è stata l’osservazione di un flare dei satelliti Iridium avvenuto in prossimità della costellazione di Cassiopea durante la notte di domenica 26. La magnitudine stimata del flare era di circa -3 e, analizzando al computer il passaggio, abbiamo scoperto trattarsi dell’Iridium 25. Imprevedibili come sempre le numerose meteore appartenenti agli sciami di mezza estate, le quali hanno solcato il cielo regalandoci spesso scie molto brillanti. In particolare una, comparsa sotto l’Orsa Maggiore, dopo averne attraversato tutta l’area, ha terminato la sua corsa disintegrandosi con un evidente lampo azzurro, raggiungendo così una magnitudine negativa. Nel rispetto della nostra migliore tradizione di divulgatori, la notte di giovedì abbiamo svolto anche un po’ di lavoro straordinario ospitando ai nostri telescopi un gruppo di quaranta Scout: abbiamo illustrato per un paio d’ore il cielo sopra di noi e li abbiamo guidati attraverso le storie mitologiche delle varie costellazioni. Un grande stupore si è creato alla visione di alcuni oggetti del cielo profondo e, naturalmente, della Luna e di Giove.

Gruppo di scout in visita

 

Campo Felice ed il rifugio Alantino

 

IL gruppo del meeting IRC al completo.

 

Come spesso succede in questi incontri le domande hanno spaziato su tutti i temi, ma le più numerose hanno riguardato gli UFO. La presenza tra i partecipanti al campo del preparatissimo Michele, membro del CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), ha consentito di risolvere brillantemente la situazione con corrette spiegazioni scientifiche sull’argomento. Oltre alle passeggiate in un ambiente per noi inconsueto, numerose sono state le animate discussioni a tema astronomico; uno scambio di idee estremamente costruttivo ha infatti consentito a molti di noi di apprendere nuove metodologie utili per affinare le tecniche osservative. Durante i pomeriggi trascorsi presso la tavernetta messa a disposizione dal gentilissimo gestore, sig. Ettore, le elaborazioni preliminari ci consentivano di verificare il lavoro svolto la notte precedente. Per superare i problemi inerenti alla guida, abbiamo utilizzato la tecnica della somma delle immagini. Riprendendo numerosi frame con tempi di posa prossimi ai limiti concessi dalla montatura e dalla messa in stazione, e utilizzando l’ultima versione del software Megafix, le varie riprese sono state allineate e sommate in maniera quasi automatica. Grazie ai nuovi algoritmi sviluppati e disponibili ora anche nel mondo hobbistico, in pochi semplici passaggi abbiamo ottenuto le immagini che illustrano questo articolo. Malgrado la partecipazione non sia stata numerosa come previsto, le personalità eclettiche dei sette partecipanti hanno consentito di formare una squadra simpatica e affiatata. Ma è solo il primo dei campi IRC: l’esperienza andrà ripetuta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *